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Cresce il numero delle cause bancarie

Sono sempre in numero rilevante le cause bancarie e quelle di intermediazione finanziaria.

All’apertura dell’anno giudiziario il Presidente della Corte d’Appello di Milano, sottolinea come siano sempre in numero rilevante le cause bancarie e quelle di intermediazione finanziaria, pendendo 57 procedimenti, oltre la metà dei quali prossimi alla definizione, aventi ad oggetto il tema di grande attualità della responsabilità fatta valere da singoli risparmiatori/investitori nei confronti di banche/promotori finanziari sia per difetto di informazione sull’adeguatezza degli investimenti rispetto alla qualifica dell’investitore (privato o operatore professionale) sia per la rischiosità dei prodotti proposti, sia per il difetto di causa in ipotesi di contratti “derivati”, per i quali il rischio non è bilanciato su entrambi i contraenti, ma grava esclusivamente o prevalentemente sull’investitore.

Da segnalare in materia la “storica” sentenza emessa nel 2013 dalla prima sezione civile della Corte (così definita da tutta la stampa qualificata) che ha costituito un “faro” per la successiva giurisprudenza dei Tribunali e delle altre Corti, anticipando il tema degli “scenari probabilistici”.

Anche in sede penale la Corte si è pronunciata in tema di “derivati” con un’importante sentenza emessa dalla quarta sezione. 

Banche: inaccettabile l’elemosina di Stato offerta ai truffati

BANCHE: INACCETTABILE L’ELEMOSINA DI STATO OFFERTA AI TRUFFATI. CHI HA SBAGLIATO DEVE RISARCIRE, A COMINCIARE DA BANKITALIA E CONSOB, CHE ASSECONDANDO RICHIESTE BANCHE,HANNOA GRAVISSIME RESPONSABILITA’.

Le gravissime responsabilità di Bankitalia a braccetto con le banche socie, nella più grave crisi bancaria del dopoguerra, dovrebbe indurre il governo, che vorrebbe barattare i diritti di 130.000 famiglie truffate con una elemosina di Stato, a rimuovere per decreto, la cui urgenza è maggiore rispetto al salvabanche, quei massimi dirigenti di Consob e della banca centrale che hanno fatto da palo alla gestione allegra del credito e del risparmio delle banche salvate a spese dei risparmiatori, come di Veneto Banca e Banco Popolare di Vicenza, attingendo i fondi dalle riserve straordinarie della Banca d’Italia, per il risarcimento integrale alle loro vittime sacrificali.

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Banche salvate: fondo di solidarietà e un arbitro per i risparmiatori danneggiati

Un fondo di solidarietà per dare sollievo agli obbligazionisti subordinati che hanno perso i loro risparmi con il salvataggio delle quattro banche del centro Italia (Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti). Ma non solo.

Allo studio del Tesoro anche il ricorso a una procedura di «arbitrato veloce» chiamato a valutare caso per caso. Una tutela stragiudiziale sulla falsariga di quanto già è accaduto in occasione del salvataggio delle banche spagnole dove i detentori di obbligazioni hanno ottenuto l’invalidità dei contratti di acquisto dovendo e potendo dimostrare di non aver dato il consenso all’acquisto di questi strumenti finanziari ovvero che la banca ha sottostimato e non presentato adeguatamente ai clienti i rischi legati alle obbligazioni oggetto di salvataggio.

Una sorta di primo filtro, dunque, per verificare l’accettabilità del ricorso, a livello di singola banca, da parte di un soggetto terzo. A gestire l’arbitrato nella penisola iberica è stata chiamata la Consob spagnola. Continua a leggere l’articolo

 

di Marco Mobili con un articolo di Alessandro Plateroti 11 Dicembre 2015 – Il Sole 24 Ore